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Il Tempo
04/01/2002

L’associazione «Les Amis de Robespierre» chiede al Comune di indire una conferenza di servizi
«Troppi tumori, è necessaria subito un’indagine»

Sono stati circa 2 mila, come abbiamo già avuto modo di riferire, i tumori maligni registrati nella Asl Lanciano-Vasto nel solo anno 2000, dei quali ben 965 diagnosticati nel Vastese. Dinanzi ad un dato così allarmante, l'associazione «Les Amis de Robespierre» ha deciso di scendere in campo, chiedendo al sindaco Filippo Pietrocola di indire al più presto una conferenza territoriale per far luce sul rapporto tra innovazione tecnologica e salute cittadina.
«Nei giorni scorsi - scrive nel documento inoltrato al sindaco di Vasto il presidente de "Les Amis de Robespierre", Maurizio Vicoli - la cronaca locale ha riportato una notizia agghiacciante circa l'aumento dei tumori maligni nella nostra Asl. Una notizia che non può essere letta e accantonata come se fosse un risultato calcistico o sportivo. I 965 nuovi casi di tumore maligno diagnosticati nel Vastese nel solo anno 2000, infatti, riaprono vecchi interrogativi che a tutt'oggi restano, forse volutamente, senza risposta».
Vicoli precisa di riferirsi alla questione dell'inquinamento ambientale che, se nella nostra città assume prevalentemente le forme dell'elettrosmog, nella zona del Vastese si manifesta attraverso gli effetti dei rifiuti speciali, tossici e industriali, o anche di un errato uso dei pesticidi.
Il presidente de «Les Amis de Robespierre» ritiene necessario un doppio approccio al problema: da un lato occorrerebbe un rigoroso e preventivo controllo sulle innovazioni tecnologiche, dall'altro sarebbe indispensabile attivarsi per un costante monitoraggio dei fenomeni inquinanti. «Questa nuova idea di sviluppo tecnologico - afferma Vicoli - può e deve partire da Vasto ma, per essere efficace, ha bisogno sia del sostegno di enti sovra-comunali che dell'appoggio dei singoli Comuni del territorio, che devono immediatamente farsi promotori di un'azione di monitoraggio permanente delle cause inquinanti esistenti».

Paola Cerella


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